Il trial, si sa, non è uno sport per “mollaccioni”. Lo sanno bene i pionieri che agli inizi del XX secolo hanno iniziato a cimentarsi con moto di serie su improbabili ostacoli e terreni impervi nella piovosa inghilterra e lo sanno bene i trecento concorrenti, arrivati da mezza europa, che hanno affrontato questa quattordicesima edizione della Tre Giorni Valtellina.
Tre giorni di trial, di trial vero, quello faticoso, quello bagnato, quello guidato, quello che ti fa mancare il fiato, quello di chi vuole cimentarsi con una prova dura e che stanco, bagnato e infreddolito a sera si addormenta felice per averla superata.
Nigel Greenwood, uno che di trial ne ha macinato parecchio, arrivato anche quest’anno insieme al figlio Chris dall’inghilterra ha ben riassunto il tutto con una frase: “Trial is joy and pain!” … il trial è fatto di gioia e dolore ci siamo detti. Quando fatichi, sotto l’acqua di un temporale di fine agosto, in mezzo ai fulmini, per arrivare in vetta o lungo una discesa lunga e massacrante, sei messo veramente alla prova. Ma la felicità che i panorami valtellinesi sanno regalare ripagano di qualsiasi sforzo fatto. Leggi il resto di questo articolo »